la nascita ufficiale del movimento e della parola “futurismo” da Filippo Tommaso Marinetti che codificò la filosofia pubblicando il Manifesto del futurismo,rilasciato inizialmente a Milano e successivamente sul quotidiano francese Le Figarò il 20 febbraio.
Il futurismo si colloca sull’onda della rivoluzione tecnologica dei primi anni del ‘900 (la Belle époque), esaltandone la fiducia nel progresso la fine delle vecchie ideologie (il passatismo). Uscirono anche nei vari giornali italiani come la Gazzetta dell’Emilia di Bologna, la Gazzetta di Mantova, L’Arena di Verona e poi sul quotidiano francese Le Figaro il 20 febbraio 1909 , i principi-base del movimento che Marinetti espose. A Milano nel febbraio 1910 vari pittori,compreso Balla e Boccioni, firmarono il Manifesto dei pittori futuristi e nell’aprile dello stesso anno il Manifesto Tecnico della pittura futurista. Nei manifesti si esalta la tecnica e si dichiara una fiducia illimitata nel progresso, si decreta la fine delle vecchie ideologie (bollate con l’etichetta di “passatismo”). Si esaltano inoltre il dinamismo, la velocità, l’industria e la guerra che viene intesa come “igiene dei popoli”.
Milano per i futuristi la città industriale per eccellenza, l’immagine del progresso. movimento generaleManifesto Futurista
« Compagni! Noi vi dichiariamo che il trionfante progresso delle scienze ha determinato nell’umanità mutamenti tanto profondi, da scavare un abisso fra i docili schiavi del passato e noi liberi,noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro »(dal Manifesto dei pittori futuristi, febbraio 1910)
Nelle poesie di Marinetti vi è l’uso delle onomatopee, figura di suono attraverso la quale si formano parole che riproducono rumori naturali (taratatatata, invece di mitraglia). Marinetti inoltre scrisse nel suo soggiorno parigino le sue prime opere “Les vieux marins” ( I vecchi marinai, 1897), “La conquete des étoils” ( La conquista delle stelle, 1902), “Descruction” ( Distruzione, 1904) e la commedia “Le roi Bombance” ( Re Baldoria, 1905) le sue opere più famose
http://www.forumlibri.com/forum/poesia/2418-marinetti-filippo-tommaso-bombardamento.html
una delle tante poesie di Marinetti però che mi ha colpito maggiormentepubblicato a Parigi nel 1908. È l’unico brano che fu tradotto dal francese in italiano e stampato a Milano nel 1921 con il titolo Lussuria-Velocità.
http://www.poesie.reportonline.it/Poesie-di-Filippo-Tommaso-Marinetti/allaut
Nella seconda metà dell’800 si sviluppa in Francia una corrente culturale destinata ad influire su tutta la letteratura del 900: il Decadentismo.
Il termine “deca dentismo”fu inizialmente usato con significato dispregiativo da parte della critica tardo–ottocentesca per identificare una nuova generazione di poeti considerati al di fuori della norma sia nell a produzione artistica sia nella pratica di vita
http://web.tiscalinet.it/danhome/decadent/decaden.htm
- vorrei presentare una delle tante poesie di ALDO PALAZZESCHI
- LA FONTANA MALATA
questa pesia parla della povera fontana che sembra tramutarsi in un umo malato e triste. e le gocce di acqua che cadono sembrano colpi di tosse
Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchette, chchch…… E’ giu’, nel cortile, la povera fontana malata; che spasimo! sentirla tossire. Tossisce, tossisce, un poco si tace…. di nuovo. tossisce. Mia povera fontana, il male che hai il cuore mi preme. Si tace, non getta piu’ nulla. Si tace, non s’ode rumore di sorta che forse… che forse sia morta? Orrore Ah! no. Rieccola, ancora tossisce, Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, chchch…. La tisi l’ uccide. Dio santo, quel suo eterno tossire mi fa morire, un poco va bene, ma tanto…. Che lagno! Ma Habel! Vittoria! Andate, correte, chiudete la fonte, mi uccide quel suo eterno tossire! Andate, mettete qualcosa per farla finire, magari… magari morire. Madonna! Gesù! Non più! Non più. Mia povera fontana, col male che hai, finisci vedrai, che uccidi me pure. Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch...