La situazione Italiana dopo l’8 settembre 1943

Subito dopo l’8 settembre 1943,un commando di paracadutisti tedeschi avevano liberato Mussolini, che era tenuto prigioniero sul Gran Sasso.Con ‘appoggio delle truppe tedesche in Italia, il duce creò un nuovo partito fascista repubblicano e si insediò a Salò, dove proclamò la Repubblica Sociale Italiana(RSI).Il governo si estendeva su tutto il centro-nord; esso organizzò un piccolo esercito formato da ex combattenti e fascisti. L’italia centro-settentrionale fino a Roma era occupata dalla Germania, qui le formazioni partigiane combattevano con tutti i mezzi i fascisti e i nazisti raggruppati nelle “brigate nere”. Al sud invece c’erano le truppe Anglo-Americane. La fuga verso sud del re rese drammatica la situazione drammatica la situazione dei soldati italiani. Nella fretta di fuggire il governo e gli ufficiali non diedero ai soldati nessun ordine, così, alcuni gruppi di militari volsero spontaneamente le armi contro i tedeschi.

Sicilia, Catania, Mascalucia 1943

L’operazione Husky fu il primo sbarco alleato sul suolo italiano che, durante la seconda guerra mondiale permise, con l’utilizzo di sette divisioni di fanteria. L’operazione Husky costituì una delle più grandi azioni navali mai realizzate fino ad allora. Le grandi unità impegnate appartenevano alla 7ª Armata USA al comando del Generale George S. Patton, e l’8ª Armata britannica al comando del generale Montgomery, riunite nel 15º Gruppo di Armate, sotto la responsabilità del generale inglese Alexander.La campagna ebbe inizio con lo sbarco in Sicilia (a Licata, tra Gela e Scoglitti e tra Pachino e Siracusa) delle forze alleate, tra il 9 e il 10 luglio 1943, a cui presero parte circa 160.000 uomini.Occupata la Tunisia e successivamente le isole di Pantelleria e di Lampedusa, gli Anglo-Americani sbarcarono in sicilia nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1943.Lo sbarco in Sicilia e i rapidi progressi degli Anglo-Americani diedero il colpo di grazia al morale degli italiani ormai rassegnati al fascismo.Le disastrose campagne di Grecia, di Russia e dell’Africa settentrionale avevano smentito brutalmente le quotidiane declamazioni verbali del regime e l’avevano reso oggetto universale di disprezzo perché gli Italiani volevano liberarsi da tempo della guerra e del fascismo di Mussolini. Perciò non ci fu ombra di quella reazione popolare all’invasione del nostro suolo, che c’era stata, per esempio, dopo Caporetto; anzi, persino tra le alte gerarchie del regime e negli ambienti della corona-solidalmente responsabili col Mussolini della tragedia Italiana-prese corpo l’intenzione di rompere i vincoli della complicità e di cercar di salvarsi sacrificando il “DUCE”, fino ad allora osannato e adulato. Così, mentre i partiti tradizionali si andavano ricostituendo nella clandestinità e ad essi si aggiungeva i nuovo “partito d’azione“, si organizzava anche una fronda fascista, i cui esponenti, in una riunione del Gran Consiglio del Fascismo tenutasi nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, misero in minoranza Mussolini e votarono un ordine del giorno che in sostanza chiedeva le sue dimissioni. Vittorio Emanuele III, che già per suo conto andava maneggiando contro Mussolini, colse allora l’occasione per congedarlo e per farlo imprigionare. Il governo fu allora assunto dal generale Pietro Badoglio, che dichiarò: Per ordine del re e imperatore assumo il governo militare del paese. La guerra continua…La consegna ricevuta è chiara e precisa….chiunque si illuda di poterne intralciare lo svolgimento sarà inesorabilmente colpito. Queste parole erano rivolte da un lato a tranquillizzare gli alleati tedeschi, dall’altro a minacciare tutti gli antifascisti.Infine l’8 Settembre 1943 l’Italia firmò l’armistizio e uscì danneggiata dalla guerra.

La politica di discriminazione razziale del nazismo

Perché ai tempi di Hitler gli ebrei erano visti come dei ricconi che detenevano i negozi, le fabbriche, ecc… e Hitler doveva giustificare in qualche modo la sua follia, facendo leva sull’orgoglio ferito del popolo tedesco dai tempi della prima guerra mondiale (sconfitta della Germania).

Oltre a loro, per difendere la purezza della razza germanica, il nazismo perseguitò anche persone considerate inutili e incapaci: gli omosessuali, i malati di mente, i bambini handicappati o malformati e gli zingari.

Gli ebrei furono buttati fuori dalla vita politica ed economica, ma non solo perché li portarono nei campi di concentramento appositamente costruiti per ospitare e SCHIAVIZZARE tutti gli ebrei. Ma non tutti furono portati in questi campi, per esempio alcuni grandi scrittori e fisici come: Albert Einstein, Thomas Mann e Sigmund Freud emigrarono in America.

Il giorno della memoria

Oggi è il Giorno della memoria, l’Italia ed il mondo ricordano la Shoah le vittime del nazifascismo. Oltre 6 milioni gli ebrei morti nei campi di concentramento. La celebrazione cade questo giorno, in coincidenza con la liberazione, da parte delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa, del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945.

Tante le iniziative in tutta Italia. A milano stamani la cerimonia inaugurale del progetto del Memoriale, davanti al binario 21 della stazione centrale. Da qui vennero deportati verso i campi di concentramento ebrei e antifascisti.

Il premier uscente Mario Monti, dopo essere andato al Campo di deportazione di Fossoli di Carpi, si è recato poi a Milano per l’inaugurazione del Memoriale della Shoah. Presente anche Berlusconi.

Il memoriale della Shoah a Milano
La cerimonia di inaugurazione del Memoriale della Shoah, a Milano, si è conclusa poi con il racconto commovente di Liliana Segre, che, proprio dal binario 21 della stazione centrale, dove oggi sorge il museo, fu deportata ad Auschwitz. La Segre, 82 anni, ha raccontato la sua storia e l’epopea di quelle “605 persone che, il 30 gennaio 1944, per colpa di essere nati, furono spinti, con parolacce, dentro questi locali” caricati su treni bestiame e portati nel campo polacco. “Ho molto insistito che fosse scolpita la parola ‘indifferenza’ sul muro di ingresso” di questo Memoriale, ha raccontato la Segre, aggiungendo che, a suo giudizio, l’indifferenza su questa vicenda è “molto più colpevole” di ogni altro sentimento.

Il Papa: non si ripetano gli orrori del passato

“La memoria di questa immane tragedia, che colpì così duramente soprattutto il popolo ebraico, deve rappresentare per tutti un monito costante affinchè non si ripetano gli orrori del passato”. Benedetto XVI ha espresso questo auspicio sottolineando dopo l’Angelus che “ricorre oggi la Giornata della Memoria in ricordo dell’Olocausto delle vittime del nazismo”. “Si superi – ha invocato – ogni forma di odio e di razzismo e si promuovano il rispetto e la dignità della persona umana”.

Ricordare è un dovere

“Ricordare è un dovere. E dobbiamo farlo rendendo anzitutto omaggio ai tanti uomini e donne che, in quelle circostanze straordinarie, si fecero eroi e si opposero alla negazione dell’umanità”. Così il ministro degli Esteri Giulio Terzi commemora il Giorno della Memoria, occasione solenne e pubblica di riflessione su un momento buio della storia dell’umanità, che ricorda il 27 gennaio 1945, quando si aprirono i cancelli di Auschwitz. Fra i primi in Europa, il Parlamento italiano ha introdotto dodici anni fa questa ricorrenza.

Dalla democrazia alla dittatura

Nel 1917, già prima del termine della grande guerra, il governo italiano aveva creato l’opera nazionale combattenti con l’intento di aiutare i reduci, che il più delle volte si ritrovavano disoccupati e senza prospettive di lavoro, ad acquistare terra da coltivare. Il tentativo però fallì e gli interventisti, insieme agli stessi reduci che cominciavano ad affluire sul territorio nazionale, si organizzarono in maniera più o meno spontanea; per reagire alle iniziative socialiste, che trovatisi su posizioni neutralisti nei confronti della guerra. Nel 1919 Mussolini fondò a Milano i fasci italiani di combattimento, nei quali andarono a confluire in breve tempo la maggioranza delle squadre formatesi autonomamente sul territorio nazionale. Ciononostante, a causa del basso numero di adesioni, almeno per tutto il 1919 l’iscrizione coincideva spesso con l’attività di squadrista. Nel 1925 Mussolini prese tutti i poteri e divenne imperatore dell’Italia, fece alcune riforme come: fu proibito lo sciopero, furono limitate la libertà di stampa e quella di associazione. Il cinema di propaganda fascista fu insieme uno strumento del regime fascista per comunicare i propri ideali e valori alle masse, ma nello stesso tempo riuscì a creare in alcuni casi, delle opere cinematografiche di valore assoluto. Mussolini per fare propaganda usò anche le radio che furono installate nei caffè e nei circoli, l’emittente era :L’Ente italiano audizioni radiofoniche (EIAR). Inoltre usò i giornali, però i giornalisti non potevano scrivere di testa loro, ma gli venivano date delle veline comunicate direttamente dal ministero della cultura popolare (MINCULPOP); le veline venivano poi bruciate.

Continuo del racconto:Il treno ha fischiato

Belluca dopo essersi scusato con il suo capo, l’indomani il capoufficio gli diede per prima cosa le sue scuse, per averlo ritenuto pazzo,gli aumentò lo stipendio, gli diede tutte le ferie che voleva e soprattutto quando voleva e lo mandò per un mese intero in America Latina. Da quel giorno in poi il signor Belluca cambiò completamente il suo stile di vita e tutti quelli che lo insultavano dicendogli che era pazzo si scusarono con lui e diventarono ottimi amici aiutandosi a vicenda l’uno con l’altro.

Il treno ha fischiato

Belluca è stato ricoverato all’ospizio. Tutti son convinti che sia diventato matto. Solo i suoi vicini di casa, che lo conoscono bene, hanno capito che quanto è successo a lavoro è il normale epilogo di una concatenazione di eventi. Pazzesco è pensare che Belluca abbia sopportato tanto a lungo le angherie del capo ufficio a lavoro, la situazione famigliare assurda (la moglie, la suocera e la sorella della suocera cieche da accudire, le figlie vedove e i nipoti a carico), il doppio lavoro che, la notte, lo costringe a stare alzato a ricopiare carte. Una notte, prima di crollare come sempre sul divano, Belluca ha sentito un fischio in lontananza: un treno che andava lontano. È stato come uno squarcio nell’involucro che lo teneva imprigionato: Belluca si è ricordato che il mondo esisteva, comunque e nonostante i suoi problemi personali ed i suoi dolori. Il mondo, di cui Belluca si era dimenticato, preso nel vortice degli eventi della sua quotidiana follia. Così Belluca era andato al lavoro e, sbottando come un matto, aveva preteso rispetto, aveva reagito con energia alle prepotenze del capo ufficio. Belluca è pazzo? Il treno ha fischiato, continua a ripetere, ora basta sopportare.

Futurismo

Il Futurismo è una corrente artistica che si è sviluppata in Italia nel ventesimo secolo la quale, successivamente, prese piede anche in altri paesi ad esempio Francia e Russia e dopo in tutta l’Europa.
Questo periodo artistico coinvolse tantissimi settori: la danza, il cinema, la pittura, l’architettura, la fotografia, la letteratura ed il teatro.
Il massimo esponente di questo movimento è stato Filippo Tommaso Marinetti,  poeta e drammaturgo italiano che diede i natali al nome di questa corrente artistica, creando il “manifesto del movimento futurista”.

Nel link seguente troviamo il manifesto del partito comunista

http://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_del_futurismo

In quest’altro link possiamo trovare tutto sul futurismo:la nascita, espansione del futurismo in Francia in Russia.

http://it.wikipedia.org/wiki/Futurismo

In questo link troviamo i maggiori esponenti del futurismo come Marinetti, Russolo e Carrà. In più in questo link, dopo esserci andati, da li stesso si potrà accedere alla vita dei maggiori esponenti.

 http://kidmir.bo.cnr.it/besta/lavoro/velocita/person.html

In questo link troviamo Tullio Crali che declama il bombardamento di Adrianopoli di Marinetti.

Nel link seguente troviamo Aldo, Giovanni e Giacomo  nella poesia futurista: I Corti.

http://www.youtube.com/watch?v=EQAZLWYWQ3c

In quest’altro link troviamo tutte le poesie del movimento culturale del futurismo che riguardano Filippo Tommaso Marinetti.

http://www.poesie.reportonline.it/Poesie-di-Filippo-Tommaso-Marinetti/index.html

Giovanni Verga

La data di nascita di Giovanni Verga non è specificata ma si pensa che sia nato o il 31 agosto 1840 o il 2 settembre 1840 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri: fu registrato all’anagrafe di Catania. Il padre, Giovanni Battista Catalano, era di Vizzini, dove la famiglia Verga aveva delle proprietà, e discendeva dal ramo cadetto di una famiglia alla quale appartenevano i baroni di Fontanabianca; la madre si chiamava Caterina Di Mauro e apparteneva ad una famiglia borghese di Catania. Il nonno di Giovanni, come testimonia il De Roberto in un articolo raccolto, insieme a molti altri, in un volume a cura di Carmelo Musumarra, era stato carbonaro e, nel 1812, eletto deputato per Vizzini al primo Parlamento siciliano.

http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Verga#Biografia

In questo link troviamo numerosissime informazioni su Giovanni Verga come: La biografia, le opere ecc…

http://balbruno.altervista.org/index-248.html

In questo link possiamo trovare alcune informazioni che riguardano Verga come le sue opere, la poetica e la concezione della vita: Il Verga ebbe una concezione dolorosa e tragica della vita. Pensava che tutti gli uomini fossero sottoposti a un destino impietoso e crudele che li condanna non solo all’infelicità e al dolore, ma ad una condizione…

http://www.antelitteram.com/antologia/verga/

Nel link sopra troviamo alcuni cenni alla biografia di Verga:

Dal 1860 il Verga si dedica anche ad una intensa attività giornalistica e pubblicistica: fonda un settimanale politico Roma degli italiani, e vi pubblica una serie di articoli di accesa impostazione patriottica; contribuisce alla realizzazione di una rivista letteraria, L’Italia contemporanea…..

http://bepi1949.altervista.org/tutte/index.htm

Nel link sopra possiamo trovare tutte le novelle di Verga:

Primavera e altri racconti (1877):Primavera-La coda del diavolo ecc…

Vita dei campi (1880):La lupa-Nedda ecc…

Novelle rusticane (1883):La roba-gli orfani ecc…

Nel link in descrizione possiamo trovare le frasi celebri di Giovanni Verga

http://www.poesieracconti.it/aforismi/a/giovanni-verga

Nei piccoli paesi c’è della gente che farebbe delle miglia per venire a portarvi la cattiva nuova ecc…

http://www.youtube.com/watch?v=gqjjfcVt_ds

In questo link troviamo la celebre poesia che Giovanni Verga scrisse a Dina Castellazzi letta da Mario Giacalone.

http://www.youtube.com/watch?v=gqjjfcVt_ds

In questo link troviamo la novella di Verga su rosso malpelo sotto forma di video riassuntivo su youtube.

http://www.youtube.com/watch?v=25DYxTTYUX8

In questo link troviamo Rosso Malpelo – Un film di Pasquale Scimeca.

http://www.google.it/search?rlz=1G1SVEE_ITIT516&q=giovanni+verga&um=1&ie=UTF-8&hl=it&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi&ei=OxvvUOfWOoHFtQb924GQBQ&biw=1366&bih=643&sei=PRvvUNOnHoTEswaFyIDoCA

In quest’altro link troviamo diverse immagini su Giovanni Verga.

Nel link seguente troviamo degli Appunti video su Giovanni Verga.

http://www.youtube.com/watch?v=sPpGTgp4izc

Stalin

Nativo della Georgia, di umili origini, visse una avventurosa giovinezza come rivoluzionario socialista di professione, prima di assumere un ruolo importante di dirigente all’interno della fazione bolscevica del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, guidata da Lenin. Capace organizzatore, dotato di grande energia e di durezza di modi e di metodi, Stalin, strettamente fedele alle direttive di Lenin, divenne uno dei principali capi della Rivoluzione d’ottobre e del nuovo stato socialista: l’Unione Sovietica. Il suo ruolo e il suo potere politico crebbero durante la Guerra civile russa in cui svolse compiti politico-militari di grande importanza, entrando spesso in rivalità con Lev Trockij. Nonostante le critiche mossegli nell’ultima parte della sua vita da Lenin e il duro contrasto con Trockij, Stalin alla morte del capo bolscevico, assunse progressivamente, grazie alla sua abilità organizzativa e politica e al ruolo di segretario generale del partito, il potere supremo in Unione Sovietica. Dopo aver sconfitto politicamente prima la sinistra di Trockij e quindi la destra di Zinovev, Kamenev e Bucharin, Stalin adottò una prudente politica di costruzione del “socialismo in un solo paese”, mentre nel campo economico mise in atto le politiche estremistiche di interruzione della NEP, di collettivizazione forzata delle campagne e di industrializzazione mediante i Piani quinquennali e la crescita dell’industria pesante. A metà degli anni trenta, in una fase di superamento delle difficoltà economiche e di crescita industriale, Stalin iniziò il tragico periodo delle purghe e del Grande terrore in cui progressivamente eliminò fisicamente, con un metodico e spietato programma di repressione, tutti i suoi reali o presunti avversari nel partito, nell’economia, nella scienza, nelle forze armate, nelle minoranze etniche. Per rafforzare il suo potere e lo stato sovietico contro possibili minacce esterne o interne di disgregazione, Stalin organizzò un vasto sistema di campi di detenzione e lavoro (gulag) in cui furono imprigionati in condizioni miserevoli milioni di persone. Il concetto di totalitarismo è un idealtipo usato da alcuni scienziati politici e storici per enucleare le caratteristiche di alcuni regimi nati nel xx secolo, che mobilitarono intere popolazioni nel nome di un’ideologia o di una nazione.Il termine totalitarismo, inoltre, è usato nel linguaggio politico, storico e filosofico per indicare “la dottrina o la prassi dello Stato totalitario”, cioè di qualsiasi stato intenda inserirsi nell’intera vita anche privata dei suoi cittadini, al punto da identificarsi in essi o da far identificare essi nello Stato. Fu imposto il culto di personalità di Stalin ed era “geniale” erede al trono di Lenin “padre del popolo sovietico.

Vladimir Ulianov detto Lenin

Lenin nacque il 22 Aprile del 1870,fu un politico rivoluzionario russo e artefice della rivoluzione Russa dell’Ottobre del 1917, fu capo del partito bolscevico e presidente del Consiglio dei Commissari del popolo della Russia Sovietica e poi dell’URSS (L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche).

In questo link possiamo trovare un video molto interessante sull’ascesa (1917) e sul declino (1991) dell’impero sovietico.

Nel link seguente troviamo un video interessantissimo su tutta la rivoluzione Russa:Lenin che sprona il popolo a ribellarsi ecc…

In quest’altro link troviamo un altro video sempre molto interessante  sugli orrori del comunismo durante il periodo delle guerre in Russia. Questo video è stato preso da un canale di nome History channel. Questo video potrebbe contenere immagini un po’ pesanti.

LENIN E LE TESI DI APRILE

Quando scoppiò la rivoluzione in Russia nel febbraio del 1917, Lenin era ancora esule inSvizzera. Giunto a Pietrogrado il3 aprile con il noto viaggio in treno, all’interno di un vagone piombato, attraversando i territori controllati dalla Germania, tracciò per i bolscevichi, nelle Tesi di Aprile, un programma in 10 punti pubblicato il 7 aprile:

  • «La guerra rimane incontestabilmente una guerra imperialistica di brigantaggio, non è ammissibile la benché minima concessione al “difensivismo rivoluzionario”.
  • «L’originalità dell’attuale momento in Russia consiste nel passaggio dalla prima fase della rivoluzione, che ha dato il potere alla borghesia a causa dell’insufficiente grado di coscienza e di organizzazione del proletariato, alla sua seconda fase, che deve dare il potere al proletariato e agli strati poveri dei contadini».
  • «Non appoggiare in alcun modo il Governo provvisorio, dimostrare la completa falsità di tutte le sue promesse, soprattutto di quelle concernenti la rinuncia alle annessioni. Smascherare questo governo, invece di “rivendicare” – ciò che è inammissibile e semina illusioni – che esso, governo di capitalisti, cessi di essere imperialistico».
  • «Riconoscere che il nostro partito è in minoranza nella maggior parte dei Soviet dei deputati operai, di fronte al blocco di tutti gli elementi opportunistici piccolo-borghesi Spiegare alle masse che i Soviet dei deputati operai sono l’unica forma possibile di governo rivoluzionario svolgeremo un’opera di critica e di spiegazione degli errori, sostenendo in pari tempo la necessità del passaggio di tutto il potere statale ai Soviet dei deputati operai
  • «Niente repubblica parlamentare – ritornare ad essa dopo i Soviet dei deputati operai sarebbe un passo indietro – ma Repubblica dei Soviet di deputati degli operai, dei salariati agricoli e dei contadini in tutto il paese, dal basso in alto. Sopprimere la polizia, l’esercito e il corpo dei funzionari. Lo stipendio dei funzionari – tutti eleggibili e revocabili in qualsiasi momento – non deve superare il salario medio di un buon operaio».
  • «Nel programma agrario spostare il centro di gravità sui Soviet dei deputati dei salariati agricoli. Confiscare tutte le grandi proprietà fondiarie. Nazionalizzare tutte le terre del paese e metterle a disposizione di Soviet locali di deputati dei salariati agricoli e dei contadini. Costituire i Soviet dei deputati dei contadini poveri».
  • «Fusione immediata di tutte le banche del paese in un’unica banca nazionale, posta sotto il controllo dei Soviet dei deputati operai».
  • «Il nostro compito immediato non è l'”instaurazione” del socialismo, ma, per ora, soltanto il passaggio al controllo della produzione sociale e della ripartizione dei prodotti da parte dei Soviet dei deputati operai».
  • «Compiti del partito: convocare immediatamente il congresso del partito; modificare il programma del partito, principalmente: sull’imperialismo e sulla guerra imperialistica; sull’atteggiamento verso lo Stato e sulla nostra rivendicazione dello “Stato-Comune”; emendare il programma minimo, ormai invecchiato; cambiare il nome del partito».
  • «Rinnovare l’Internazionale».

La vita e le opere di Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi nacque a Recanati  in provincia di Macerata  nelle Marche nel 1798 da una delle famiglie più nobili del paese. Fu il primo dei dieci figli.

http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Leopardi#Biografia

In questa pagina troviamo molte informazioni: sulla biografia di Giacomo Leopardi, l’infanzia, la conversione filosofica e letteraria, le malattie, il primo amore e la morte.

http://www.frasi.net/autore.asp?autore=Giacomo+Leopardi

In questo link troviamo molte frasi celebri di Giacomo Leopardi, per esempio:”La facoltà di compatire non è propria dell’ uomo. In casa mia v’era un cane che dal un balcone gettava del pane ad un altro cane sulla strada”, oppure Invidio i morti, e solamente con loro mi cambierei.

Giacomo Leopardi scrisse molte opere come: Lo Zibaldone, l’infinito, il passero solitario, la sera del dì di festa ecc…

Ma non solo opere, ma ha anche scritto una poesia per la sua amata Silvia, che potete trovare nel link seguente:

http://www.claudiocarini.it/silvia.htm

In questo link possiamo trovare la celebre poesia che Leopardi scrisse alla sua amata Silvia.Ecco la prima strofa:

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

http://digilander.libero.it/interactivearchive/leopardi_passero.htm

In questo link troviamo tutte le opere di Giacomo Leopardi come lo Zibaldone, il passero solitario, l’ultimo canto di Saffo, L’inno ai patriarchi, Alla primavera, Bruto minore ecc…

http://www.filosofico.net/giacomoleopardi.htm#n1

In questo link troviamo molte informazioni su Giacomo Leopardi come la vita, il pensiero filosofico, i Paralipomeni, il pessimismo:

la sostanza del pessimismo storico leopardiano si esprime in quattro antinomie, nelle quali il primo termine ha valenza positiva, il secondo negativa:

valenza positiva valenza negativa
natura vs ragione
antico vs moderno
stato naturale vs società
illusione vs vero

Nel link seguente troverete la famosissima poesia di Giacomo Leopardi ripetuta da Vittorio Gassman:L’Infinito

http://www.youtube.com/watch?v=DUzsNkKTXMU

http://www.google.it/search?q=giacomo+leopardi&hl=it&tbo=u&rlz=1G1SVEE_ITIT509&tbm=isch&source=univ&sa=X&ei=lH6uUMHHOcXJswbpyIDIDQ&ved=0CEAQsAQ&biw=1517&bih=714

In questo link possiamo trovare molte immagini relative a Giacomo Leopardi.

http://www.studenti.it/video-lezioni/italiano/giacomo-leopardi-ed-il-romanticismo.html

In questo link troviamo Giacomo Leopardi e il Romanticismo:

Il Romanticismo è un movimento letterario affermatosi in Europa tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Nasce come uno stato d’animo inquieto e insoddisfatto, che si manifesta per effetto della crisi dell’Illuminismo, della Rivoluzione Francese e del dispotismo napoleonico. Questo movimento si basa su un ideologia spiritualistica e idealistica della vita, ponendosi in netta contrapposizione con l’ideologia materialistica e razionalistica del’Illuminismo.

La mia estate

Questa estate mi sono divertito tantissimo perché sono andato a Villafranca in provincia di Messina, a casa di mia nonna e di mio nonno.Sono partito dopo qualche giorno da quando è finita la scuola,precisamente il giorno 20 giugno alle 15.00.La mattina mi svegliavo sempre per l’ora di pranzo,tranne alcune volte che puntavo la sveglia alle 10.00,dopodiché mia nonna mi dava sempre  € 4.00 per comprarmi la brioche e la granita,tutta cioccolato con panna solo di sopra.Il pomeriggio, dopo pranzo, me ne andavo sempre dal mio amico G. oppure dal mio compagno A. fino alle 16.00 per giocare alla playstation 3 con un gioco di guerra: Call of Duty MODERN  WARFARE 3.Alle 16.00 andavo a mare.Appena arrivavo mi facevo subito un bagno di pochi minuti, oppure, se non c’erano quelli con la rete da pallavolo mi facevo un bagno di venti minuti e in questi venti minuti me ne andavo sempre al largo, fino alla barriera con G., A., e G. poi uscivo e mi asciugavo, perché subito dopo andavo a giocare a pallavolo con dei miei amici che avevano comprato la rete.Quando salivo dal mare (circa alle 20.00) tornavo a casa per farmi la doccia, dopo essermi lavato cenavo subito subito, perché verso le 21.00 o 21.15 dovevo scendere in piazza.In piazza con gli amici facevo dei giochi molto belli, interessanti e difficili.I giochi che facevo erano:Guardie e ladri, nascondino, acchiapparella, mondialino e bomba.Il gioco che facevo di più era bomba e mondialino: Bomba è un gioco molto semplice ma difficile, consiste nel lanciarsi la palla forte, chi la fa cadere deve correre a riprenderla, mentre gli altri devono scappare o nascondersi, quando quello a cui gli è caduta la palla la riprende deve dire bomba! e tutti quelli che stavano scappando devono fermarsi.Quello con la palla deve fare 3 passi e 1 salto verso quello più vicino e gli deve tirare la palla, se lo colpisce è eliminato quello che è stato colpito, mentre se quello che tira sbaglia viene eliminato lui. Se quello da colpire blocca la palla a quello che deve tirare è eliminato chi tira.Invece mondialino o mondialito è un gioco molto ma molto impegnativo, è molto simile a porta romana, solo che se uno segna si deve sedere perché si è qualificato.L’ultimo che rimane è eliminato e non può più giocare e, per poter partecipare di nuovo deve aspettare il prossimo turno.Dopo che finiamo di giocare ce ne ritorniamo a casa sempre verso le 01.00 di notte. Non finisce qui, perché appena tornati a casa ci mettiamo il pigiama, ci mangiamo un bel gelato e appena finiamo il gelato giochiamo a carte.I giochi che facevamo erano:Scopa, Tivit, trentuno, uno, ventuno e sette e mezzo.Verso le 02.00 o le 03.00 mi andavo a coricare e prima di addormentarmi mi leggevo 2 o 3 capitoli di un famoso libro: Biancaneve e il Cacciatore.Quando sono tornato a casa mia a Mascalucia sono arrivato in tempo per gli europei di calcio.Io tifavo per l’Italia, ma dopo l’umiliante sconfitta con la Spagna 4-0 io non ho più tifato niente.Dopo qualche giorno siamo andati per il compleanno di mia sorella  in un agriturismo a San Cataldo vicino a Villafranca Tirrena.Mio padre ed io ci siamo fatti il tiro con l’arco, abbiamo sparato con i fucili da soft air, mentre mia sorella si è fatta due giri sopra il pony che si chiamava Nica. Io a parte mi sono fatto un giro sul Parco avventura, c’erano tre livelli di difficoltà:Verde per i bambini, blu per i ragazzi e rosso per gli adulti.Io li ho fatti tutti e tre e mi sono divertito molto, perché alla fine del percorso sono sceso con la carrucola e sono atterrato su una rete molto morbida, anche se sono tornato a casa con due “papole” e un dito tagliato.Dopo tre giorni c’è stato il compleanno di mio padre e glielo abbiamo festeggiato a casa. Sono venuti i miei zii, i miei nonni e le mie cugine.Abbiamo ordinato dei pezzi di tavola calda tra cui:Bombe, arancini al sugo e al burro e pizzette, schiacciate, panini al formaggio, al prosciutto, al formaggio e prosciutto, al salame e al formaggio e salame.Abbiamo comprato molte bibite,tra cui:Coca cola, aranciata, sprite, e chinotto.Alla fine della festa  abbiamo preso la torta gelato, la sette veli, formata da sette tipi di cioccolato,tra cui:Cioccolato al latte,fondente,cioccolato bianco,pan di spagna al cioccolato,mousse al cioccolato,bavarese alla nocciola,base pralinata.Dopo la torta abbiamo fatto una bella partita a poker e con diversi giochi di società,tra cui: Risiko, Trasformat, e Monopoli.Dopo che se ne sono andati tutti a casa, verso le due di notte ci siamo andati a coricare perché eravamo stanchi morti.Dopo qualche giorno io, mio padre e mia madre abbiamo discusso per il fatto che mio padre voleva un cane, ma mia madre non era ragionevole, perché diceva che mia zia era disperata per il suo cane, perché se lasciava lo stendino fuori lui le  buttava a terra tutti i vestiti puliti,ma la cosa peggiore è che il cane entrando dentro lasciava un sacco di peli per terra.Ma alla fine abbiamo convinto mia mamma.Il mio cane lo abbiamo preso a € trecento da un privato che aveva la coppia di pastore tedesco a Nicolosi.Quando l’ abbiamo portata a casa mia mamma l’ ha subito presa in braccio e la prima cosa che disse fu questa:”Ciao Maya”, poi l’ ha messa a terra perché era molto spaventata.Per farla calmare io mi sono messo a terra accanto a lei a dormire tutto il tempo.Arrivata la sera le abbiamo preparato una bella cuccia con un bel sacco di yuta cosi l’avrebbe tenuta al caldo per tutta la notte e poi le abbiamo messo una cassetta della frutta senza frutta per mettergliela di dentro, per dormire più comoda e soprattutto al calduccio.L’indomani  le abbiamo dato un peluche di mia sorella, cosi quando sarebbe rimasta sola si sarebbe accucciolata il pupazzetto.Nel pomeriggio siamo usciti per due motivi, portandoci pure il mio cane:Siamo andati dal medico per farle fare il primo vaccino e poi siamo andati in un negozio di animali chiamato:”Mondo Cane” e le abbiamo comprato i croccantini per i cuccioli di pastore tedesco.Ma ormai l’estate era finita e stava per cominciare un nuovo anno scolastico molto difficile perché quest’anno ci saranno gli esami di terza media.

Nino Bixio

Gerolamo Bixio, detto Nino (Genova, 2 ottobre 1821-16 Dicembre 1873 ) è stato  un militare, politico e patriota italiano, tra i più noti e importanti protagonisti del Risorgimento.Espulso più volte dalla scuola, a 13 anni fu imbarcato come mozzo a bordo del brigantino Oreste e Pilade che salpava per le Americhe, dove per la sua giovane età gli venne affibbiato il nomignolo di “Nino” che lo accompagnerà per tutta la vita.Rimase in mare per tre anni e fece ritorno alla città natia nel 1837, dove per lui la porta di casa a Castelletto era sbarrata e fu costretto a vivere tra i carrugi, a volte sfamato da una scodella di minestra passatagli dai fratelli attraverso la finestra.

http://www.raistoria.rai.it/articoli/qui-o-si-fa-litalia-o-si-muore/13027/default.aspx
In questa pagina possiamo vedere un video delle truppe garibaldine che attaccano i borbonici.Le colonne garibaldine si trovano davanti a circa 3 mila soldati borbonici.

http://it.wikipedia.org/wiki/Nino_Bixio
In questa pagina possiamo trovare molte informazioni su Nino Bixio,ad esempio:opere,onorificenze e filmografia.

http://www.google.it/search?q=nino+bixio&hl=it&safe=active&prmd=imvnsob&source=lnms&tbm=isch&ei=6u7FT4LuEOPQ0QX5w-SXBg&sa=X&oi=mode_link&ct=mode&cd=2&sqi=2&ved=0CEoQ_AUoAQ&biw=1366&bih=650 In questa pagina possiamo trovare diverse immagini su Nino Bixio.

http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/bixio.htm
In questa pagina possiamo trovare tutte le informazioni che riguardano la storia militare di Nino Bixio.Aveva uno sprezzante senso del pericolo e del dolore che si rifletteva poi sugli uomini al suo comando che nutrivano sentimenti discussi di odio e amore nei suoi confronti.

http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=2341&biografia=Nino+Bixio
In questa pagina possiamo trovare la biografia di Nino Bixio.Nasce a Genova il 2ottobre del 1821.

http://www.raistoria.rai.it/articoli/bixio-e-l’esecuzione-dei-rivoltosi-di-bronte/10665/default.aspx
In questa pagina troviamo un video su Bixio e l’esecuzione dei rivoltosi a Bronte che era insorto contro le grandi proprietà terriere fra le quali la Duca di Nelson.

http://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/schede/IMM-2s010-0002069/
In questa fonte possiamo trovare un ritratto su Nino Bixio: Descrizione,Autore, Luogo e data della ripresa, Materia/tecnica, Misure, Note e Collocazione.

http://www.150anni-lanostrastoria.it/index.php/nemici-italia-unita/a-proposito-di-bronte
In questa pagina troviamo una breve descrizione sui fatti di bronte e in particolare su Nino Bixio. A Bronte ci furono bande insurrezionali che minacciavano l’ordine pubblico e quello sociale. Garibaldi, preoccupato della situazione, inviò il suo luogotenente, Nino Bixio, a riportare l’ordine nella zona.

http://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_di_BronteIn questa fonte troviamo:I fatti di Bronte, noti anche come strage o massacro di Bronte, sono un  episodio del Risorgimento avvenuto nell’agosto del 1860,quando, in seguito ad una insurrezione popolare, le truppe garibaldine,guidate dal famosissimo comandant furono chiamate a ristabilire l’autorità del governo dittatoriale di Garibaldi.

http://www.youtube.com/watch?v=YOESf8IbFWAIn questa fonte troviamo un video sulla cronaca di un massacro a Bronte.Dopo molte insurrezioni Garibaldi decide di mandare nel paese un suo fedelissimo soldato:Il famoso Garibaldino Nino Bixio.

IL mio blog

Per creare il nostro blog siamo andati sulla pagina di wordpress, poi abbiamo cambiato la lingua in italiano e successivamente abbiamo cliccato su “inizia qui”. Dopo questo passaggio abbiamo fatto la registrazione per creare il nostro blog. La registrazione ci chiedeva di inserire diverse informazioni, ad esempio: nome, cognome, indirizzo e-mail, password ecc…Wordpress dopo la registrazione ci ha inviato per posta un invito per il nostro blog, io l’ho accettato e così ho potuto avere il mio blog. Con questo blog stiamo facendo molti lavori e non solo ci servirà per quest’anno ma anche per quando saremo in terza media.ostro blog siamo andati sulla pagina di wordpress, poi abbiamo cambiato la lingua in italiano e successivamente abbiamo cliccato su “inizia qui”. Dopo questo passaggio abbiamo fatto la registrazione per creare il nostro blog. La registrazione ci chiedeva di inserire diverse informazioni, ad esempio: nome, cognome, indirizzo e-mail, password ecc…Wordpress dopo la registrazione ci ha inviato per posta un invito per il nostro blog, io l’ho accettato e così ho potuto avere il mio blog. Con questo blog stiamo facendo molti lavori e non solo ci servirà per quest’anno ma anche per quando saremo in terza media.

George Washington

George Washington  è stato un politico e militare statunitense. Fu comandante dell’esercito statunitense nella guerra di indipendenza americana (1775–1783) ed è divenuto in seguito il primo Presidente degli Stati Uniti d’America (1789 – 1797). È considerato uno dei grandi padri fondatori della nazione, ed il suo volto è ritratto sul Monte Rushmore, insieme a quello di Abramo Lincoln, Thomas Jefferson e Theodore Roosevelt. Ha anche ricoperto la carica di presidente nel 1787 della Convenzione per la Costituzione.

Gioventù

George Washington nacque a Bridges Creek, il 22 febbraio 1732, in una famiglia abbastanza benestante. Il padre, Augustine Washington, originario della città inglese di Sulgrave, che aveva sposato in seconde nozze Mary Ball Washington, era un proprietario terriero. Furono quindi la madre Mary Ball e il fratello Lawrence a provvedere all’educazione del giovane George. Fino all’età di 15 anni frequentò la scuola presso Williamsburg dove ricevette una educazione di base. Ciò nonostante si dimostrò subito molto portato per le materie matematiche, fatto che lo spinse ad intraprendere gli studi di geometra. Dal 1749 in poi lavorò per un certo periodo come geometra in Pennsylvania. Del suo lavoro di geometra ci sono state tramandate alcune carte topografiche da lui compilate nel corso dei suoi lavori. Durante questo periodo Washington accumulò esperienze importanti per quanto riguarda l’organizzazione e l’interazione tra le persone, ma fece anche la conoscenza di persone influenti.Tra queste si distinse la figlia del ricco terriero Fairfax, Sarah Cary Fairfax nota anche con il nome di Sally Fairfax, che non solo ebbe grande influsso su molte decisioni di Washington e sulla sua istruzione, ma che fu probabilmente la sua più intima amica per tutta la sua vita. Washington infatti non aveva goduto di una educazione particolarmente raffinata, fatto che gli procurò non pochi problemi negli ambienti dell’aristocrazia di quel tempo. Consapevole di questa pecca la famiglia Fairfax, che vedeva il giovane George come un membro della famiglia, investì molto nell’ educazione di Washington spronandolo a cimentarsi con i testi dei filosofi latini e curando soprattutto la sua preparazione nelle materie umanistiche. Sempre durante questo periodo nacque in lui l’ambizione di divenire un grande proprietario terriero, dal momento che nel 1752 acquistò la sua prima proprietà. Nel corso dello stesso anno suo fratello, Lawrence Washington, sposò Anne Fairfax, sorella maggiore di Sally Fairfax, facendo diventare George, a buon titolo, un membro della famiglia Fairfax. Alcuni mesi dopo il matrimonio, Lawrence si ammalò di tubercolosi e morì nel giro di poche settimane. George Washington ereditò così la proprietà di famiglia a Mount Vernon che si estendeva su ben 2126 acri e nello stesso anno si arruolò nella milizia della Virginia che difendeva le colonie dagli attacchi degli indiani e dei francesi .Poiché veniva da una famiglia abbastanza agiata ottenne il grado di maggiore. Dopo la morte del fratello Lawrence, George instaurò un’amicizia molto stretta con Sally Fairfax. Seguirà quindi un frequente scambio di lettere negli anni a venire del quale però non sappiamo molto, dal momento che Washington, dopo aver letto le lettere, per paura di cadere vittima di pettegolezzi, le bruciava. Questa corrispondenza durerà fino a 25 anni dopo il loro ultimo incontro avvenuto nel 1773, prima che Sally Fairfax lasciasse l’America per trasferirsi in Inghilterra.

La storia militare di Washington

Con l’arrivo dalla madrepatria del generale Edward Braddock, il giovane George Washington fu nominato aiutante di campo. Questa esperienza fu probabilmente fondamentale per Washington che iniziò qui a sentirsi come un “americano” e non un inglese, cittadino di una madrepatria lontana che non aveva mai neanche visto. In uno scontro armato il generale Braddock fu ferito e l’assemblea della Virginia affidò a Washington la difesa della frontiera. Ottenne il grado di colonnello e a soli 23 anni aveva dunque già una notevole esperienza militare A cavallo tra il 1753 ed il 1754 fu successivamente incaricato dal vicegovernatore della Virginia Robert Dinwiddie a partecipare alla Ohio Company, una spedizione di miliziani che aveva come missione quella di contrastare l’espansione dei domini francesi nell’area dei grandi laghi. Dopo che questa iniziativa era clamorosamente fallita Dinwiddie lo mise al comando di una piccola unità di miliziani con il compito di controllare le attività dei francesi lungo la frontiera della Virginia. Durante quel periodo Washington fece erigere una serie di forti lungo la linea di confine. Nel maggio del 1754 l’unità di miliziani di Washington fu coinvolta nei pressi di Jumonville in uno scontro a fuoco con dei soldati francesi e in quella occasione un ufficiale francese fu ucciso. Nonostante la vittoria iniziale il forte nel quale si trovava Washington fu assediato dai francesi e i miliziani furono costretti ad arrendersi e ad evacuare il forte, che passò dunque in mano francese. Tale evento fu quindi anche la causa della guerra tra la Francia e le Colonie inglesi in America, nota non solo come guerra dei sette anni, ma anche con il nome di guerra franco-indiana che durò dal 1756 fino al 1763.Dopo questa esperienza Washington partecipò anche alla battaglia di Monongahela, dove, nonostante la sconfitta subita, dimostrò sangue freddo e notevoli capacità di coordinamento, senza mostrare segni di nervosismo anche dopo che tre cavalli, sui quali era salito in sella, erano stati uccisi nel corso della battaglia. Nel 1758 ebbe infine un ruolo centrale nella cattura del forte francese di Duquesne, nei pressi dell’ odierna Pittsburgh e nel 1759 fu congedato su sua richiesta dal servizio nella milizia.

La guerra di indipendenza

Eletto nel Parlamento della Virginia, conobbe fra gli altri Thomas Jefferson e udì i dibattiti sulle divergenze fra Gran Bretagna e colonie d’oltremare. Nel 1774, dopo i drammatici fatti del porto di Boston, Washington fu nominato dal governatore del Maryland Thomas Jefferson deputato del congresso continentale e l’anno seguente (il 15 giugno 1775) su richiesta dello stesso presidente del congresso continentale John Hancock fu nominato comandante supremo delle forze indipendentiste.Nonostante avesse una certa esperienza con la milizia della Virginia, il futuro presidente disponeva di un esercito mal preparato, poco professionale e decisamente inferiore all’esercito inglese, fatto che indusse inizialmente i generali inglesi a sottovalutare le potenzialità degli avversari. Ciò nonostante Washington non fu mai un grande stratega, fu semmai un

grande organizzatore, capace di impiegare bene le risorse a sua disposizione riorganizzando la milizia in modo efficiente.Consapevole di trovarsi di fronte ad un nemico meglio equipaggiato e addestrato, Washington evitò gli scontri in campo aperto, nei quali avrebbe probabilmente avuto la peggio ma logorò gli inglesi con attacchi a sorpresa. Per ben sette anni riuscì a tenere unito l’esercito indipendentista e durante questo periodo si diede molto da fare per migliorare l’equipaggiamento del suo esercito chiedendo ripetutamente nuovi fondi al congresso continentale.Dopo aver assunto il comando dell’esercito continentale nel luglio del 1775, dovette affrontare il problema di una cronica carenza di polvere da sparo, che rischiò di mettere in serie difficoltà il suo esercito. Dopo aver richiesto lo stanziamento di nuovi fondi al congresso, furono effettuati alcuni attacchi a degli arsenali inglesi, alcuni dei quali situati anche nei Caraibi. In seguito a partire dal 1776 gran parte della polvere da sparo utilizzata dai coloni americani contro gli inglesi proveniva dalla Francia.Per quanto riguarda la scelta del suo staff e delle persone che lo assistevano George Washington era particolarmente pignolo. Da quanto riferito pretendeva dalle persone che lo circondavano grande autocontrollo e grande disciplina, anche se in caso di necessità non esitava a ricorrere all’aiuto di persone quali il generale prussiano Friedrich Wilhelm von Steuben, Richard Gridley, Horatio Gates o Artemas Ward, che dal suo punto di vista per un motivo o per l’altro non vantavano queste qualità.Dopo aver resistito con successo agli inglesi ed aver riportato una sconfitta di stretta misura in seguito alla Battaglia di Bunker Hill (Boston) e aver subìto poi un vero rovescio nella battaglia di Long Island nel 1776 fu costretto a fare arretrare le truppe nei pressi di Valley Forge al di fuori della portata delle truppe inglesi. Il 26 dicembre 1776 attraversò quindi alla testa dei suoi uomini il fiume Delaware, sconfiggendo le truppe inglesi a Trenton in New Jersey, mentre l’anno seguente il generale Horatio Gates e il comandante della milizia Benedict Arnold sconfissero gli inglesi nella battaglia di Saratoga, dando l’opportunità ai coloni di guadagnarsi il riconoscimento politico della Francia, che darà in seguito un supporto importante alle forze della milizia.Nel 1781 Washington riuscì infine con l’aiuto delle truppe francesi condotte dal marchese La Fayette a sconfiggere le truppe del generale inglese Charles Cornwallis nella battaglia di Yorktown, ponendo di fatto fine alle ambizioni inglesi di dominio delle 13 colonie. Nel trattato di Parigi del 1783 la corona inglese riconobbe l’indipendenza delle colonie ponendo così fine alla cosiddetta guerra di indipendenza americana.

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