Stalin

Nativo della Georgia, di umili origini, visse una avventurosa giovinezza come rivoluzionario socialista di professione, prima di assumere un ruolo importante di dirigente all’interno della fazione bolscevica del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, guidata da Lenin. Capace organizzatore, dotato di grande energia e di durezza di modi e di metodi, Stalin, strettamente fedele alle direttive di Lenin, divenne uno dei principali capi della Rivoluzione d’ottobre e del nuovo stato socialista: l’Unione Sovietica. Il suo ruolo e il suo potere politico crebbero durante la Guerra civile russa in cui svolse compiti politico-militari di grande importanza, entrando spesso in rivalità con Lev Trockij. Nonostante le critiche mossegli nell’ultima parte della sua vita da Lenin e il duro contrasto con Trockij, Stalin alla morte del capo bolscevico, assunse progressivamente, grazie alla sua abilità organizzativa e politica e al ruolo di segretario generale del partito, il potere supremo in Unione Sovietica. Dopo aver sconfitto politicamente prima la sinistra di Trockij e quindi la destra di Zinovev, Kamenev e Bucharin, Stalin adottò una prudente politica di costruzione del “socialismo in un solo paese”, mentre nel campo economico mise in atto le politiche estremistiche di interruzione della NEP, di collettivizazione forzata delle campagne e di industrializzazione mediante i Piani quinquennali e la crescita dell’industria pesante. A metà degli anni trenta, in una fase di superamento delle difficoltà economiche e di crescita industriale, Stalin iniziò il tragico periodo delle purghe e del Grande terrore in cui progressivamente eliminò fisicamente, con un metodico e spietato programma di repressione, tutti i suoi reali o presunti avversari nel partito, nell’economia, nella scienza, nelle forze armate, nelle minoranze etniche. Per rafforzare il suo potere e lo stato sovietico contro possibili minacce esterne o interne di disgregazione, Stalin organizzò un vasto sistema di campi di detenzione e lavoro (gulag) in cui furono imprigionati in condizioni miserevoli milioni di persone. Il concetto di totalitarismo è un idealtipo usato da alcuni scienziati politici e storici per enucleare le caratteristiche di alcuni regimi nati nel xx secolo, che mobilitarono intere popolazioni nel nome di un’ideologia o di una nazione.Il termine totalitarismo, inoltre, è usato nel linguaggio politico, storico e filosofico per indicare “la dottrina o la prassi dello Stato totalitario”, cioè di qualsiasi stato intenda inserirsi nell’intera vita anche privata dei suoi cittadini, al punto da identificarsi in essi o da far identificare essi nello Stato. Fu imposto il culto di personalità di Stalin ed era “geniale” erede al trono di Lenin “padre del popolo sovietico.

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