I kulaki

La categoria dei kulaki nacque nel 1906.Essa prevedeva che le terre dello stato potessero essere assegnate ai contadini, ma solo attraverso un pagamento. In questo modo i contadini poveri peggiorarono ulteriormente le loro condizioni di vita perché non poterono più accedere alle terre comuni per bisogni quali il pascolo, la legna, i frutti della natura e la caccia.                                                                                 La riforma Russa portò a una divisione dei kulaki, suddividendoli in:                                                                                                                                                              

  •  contadini poveri, senza soldi per acquistare terre i cosiddetti kombèdy
  • contadini benestanti o medi proprietari i cosiddetti kulaki 

Il comunismo di guerra – che poi nel Marzo del 1921 verrà accantonato per essere sostituito con la  Nuova politica economica-   comportava, tra le altre misure, la requisizione forzata di tutto il grano eccedente le necessità di sopravvivenza e di semina del contadino. Il provvedimento colpì in particolare la classe dei kulaki.

Lo scontro idelogico e di potere successivo alla morte di Lenin si ripercosse anche sulla concezione delle varie fazioni sui kulaki Lev Trotsky. li osteggiava vivamente, secondo le sue idee era necessario intraprendere al più presto una lotta contro i kulaki, perché essi, andando contro i principi comunisti della parità di ricchezza, rappresentavano una minaccia al mantenimento della rivoluzione. 

Nicolai Bucharin sosteneva invece che bisognava non solo permettere, ma anche rassicurare i contadini sulla possibilità di arricchirsi. Bucharin riteneva infatti che solo con l’aumento dell’attività agricola, il paese, seppur lentamente, poteva innescare una spirale virtuosa di sviluppo.

Stalin inizialmente, alleandosi con Bucharin, si allineò sulle posizioni di quest’ultimo; Stalin era infatti favorevole ad una prosecuzione della Nep ( Nuova politica economica).

Nel 1927, in occasione di una crisi agricola egli ripristinò le misure sulla requisizione di cereali tipiche del comunismo di guerra, ed inoltre intraprese una dura campagna propagandistica contro i kulaki. Abbandonate totalmente le tesi di Bucharin, anzi entrato in contrasto con lui, Stalin introdusse una pianificazione integrale dell’economia. Questo portò alla collettivizzazione forzata delle terre, utilizzata come metodo per trasferire ricchezza dall’agricoltura all’industria: le terre vennero unificate in cooperative agricole (Kolkoz) o in aziende di stato (Souchoz), che avevano l’obbligo di consegnare i prodotti al prezzo fissato dallo stato.

I contadini, compresi i kulaki, si opposero fermamente alla collettivizzazione, nascondendo le derrate alimentari, macellando il bestiame ed anche utilizzando le armi. Stalin reagì ordinando eliminazioni fisiche e deportazioni di massa nei campi di lavoro; questi provvedimenti colpirono milioni di contadini in maggioranza kulaki.


Questi due video parlano di tutta la rivoluzione Russa la cosiddetta Grande Storia.

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