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Greenpeace è un’organizzazione nongovernativa ambientalista e pacifista fondata a VANCOUVER nel 1971. È famosa per la sua azione diretta e non violenta per la difesa del clima, delle balene,  dell’interruzione dei test nucleari e dell’ambiente in generale. Negli ultimi anni l’attività dell’organizzazione si è rivolta ad altre questioni ambientali come il riscaldamentoglobale,  l’ ingegneria genetica e la pesca a  strascico . Greenpeace ha uffici nazionali e regionali in 41 paesi, tutti affiliati con Greenpeace International, con sede ad Amsterdam. L’organizzazione è finanziata tramite contributi individuali da parte di circa 2,8 milioni donatori e fondazioni non profit, ma non accetta fondi da governi o grandi aziende.Greenpeace e in questi paesi Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Repubblica Ceca, Congo, Danimarca, Figi, Finlandia, Francia, Korea, Germania, Grecia, Ungheria, India, Israele, Italia, Indonesia, Giappone, Libano, Lussemburgo, Malta, Messico, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Papua Nuova Guinea, Filippine, Polonia, Romania, Russia, Senegal, Slovacchia, Spagna, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Thailandia, Taiwan, Turchia, Regno Unito, USA.

Salviamo la foresta Amazzonica

e la  foresta pluviale

Greenpeace campagna balene

Mentre McTaggart era alle prese con la questione di Moruroa Robert Hunter e il biologo Paul Spong lanciarono una campagna contro il continuo massacro delle balene

La caccia alle balene era praticata da secoli, ma col tempo il ritmo era aumentato e si temeva l’estinzione. Nel frattempo l’olio di balena era stato sostituito da surrogati sintetici e la carne, inizialmente a buon mercato per la gente del Giappone del dopoguerra, era diventata una questione d’élite. La Commissione internazionale per la caccia alle balene  (IWC), nata per proteggere le popolazioni di cetacei, era invece stata complice di alcuni fra i peggiori massacri della storia della caccia alle balene. I due volontari perciò volevano manifestare contro la caccia praticata da Giappone e Unione Sovietica . La tattica che si adottò era quella di gommoni veloci per interporsi tra le fiocine delle navi e le balene in mare.Nel settembre 1974 venne aperto il primo ufficio a Vancouver e le due barche finora utilizzate vennero richiamate in servizio. Spacciandosi per uno studioso di balene, Paul Spong riuscì a recuperare delle carte nautiche con i luoghi di caccia e nel giugno del 1975 l’occasione fu il passaggio vicino alla California  delle baleniere sovietiche. I sovietici vennero colti a cacciare balene giovani violando la normativa. Le scene di caccia, nonostante i gommoni interposti tra fiocina e balene, vennero filmate e diventarono tristemente famose. Quando la “Phyllis Cormack” fa ritorno in California, i membri dell’equipaggio vengono accolti come eroi. Nel 1982, l’IWC vota l’adozione di una moratoria sulla caccia commerciale alle balene, operativa dal 1985, che è tuttora in vigore. Ad esempio si calcola che nel 1900 ci fossero 250000 balene azzurre ridotte a 6000 nel 1972 e rimaste 400 nel 1982.

Greenpeace aveva di nuovo attirato l’attenzione pubblica e gruppi di attivisti sorsero ovunque. Nel 1976 i sostenitori si aggiravano intorno ai 10000. Con i fondi raccolti riuscì ad acquistare una nave più grande e a dipingerla con un arcobaleno secondo la profezia indiana e ad effettuare un secondo viaggio ad ostacolare le baleniere russe e, questa volta, salvare le balene.

Greenpeace Campagna foche

Nel 1982 Greenpeace orientò la propria attenzione anche all’uccisione di migliaia di giovani foche (che, dopo la nascita, rimangono dal manto bianco per due settimane prima di seguire la madre in mare) ogni anno nel mese di marzo.

La prima idea fu di spruzzare un innocuo colorante verde alle foche per rendere inservibile il manto. In Terranova questa pratica rese furibondi i cacciatori tanto da essere bandita dal governo canadese. In seguito i volontari si aggrapparono ai cuccioli per impedire l’uccisione a bastonate, ma questo non riuscì a fermare il massacro. La soluzione doveva avvenire lontano dai ghiacciai. L’Europa era la destinazione, lontana dal massacro, delle pelli e Greenpeace fece pressione ai vari parlamenti e governi per impedire l’importazione delle pellicce.

Nel 1984 la Comunità Europea vietò l’importazione di qualsiasi manufatto di pelliccia di foca.

Greenpeace scorie Nucleari

Azione di Greenpeace alla centrale nucleare di Zwentendorf per i Save the World Awards, 2009.

Nel giugno del 1978 la RAINBOW WARRIOR si diresse verso i mari della Spagna per impedire nuovamente la caccia alle balene da parte di Islanda e Spagna, ma durante il viaggio l’obiettivo mutò. A 600 miglia dalla costa sudoccidentale inglese c’era una “zona di scarico” di scorie nucleari in mare aperto. In America già dal 1972 non si scaricavano più in mare questo tipo di scorie per motivi ecologici. La notizia che fece mutare l’obiettivo fu che erano previsti degli scarichi di barre d’uranio, utilizzate in sottomarini a propulsione atomica, vietati da trattati internazionali.

I volontari si posizionarono con i gommoni proprio dove la nave inglese stava scaricando le scorie, ma nonostante questo lo scarico continuò senza preoccuparsi per la sicurezza dei volontari fino a lasciar cadere un barile direttamente sopra un gommone. Il tutto fu sempre filmato e trasmesso in TV. Intanto la campagna diventava sempre più organica e Greenpeace cominciò a chiedere la chiusura dell’impianto di Sellafield che scaricava in mare plutonio accusandolo di causare un tipo di cancro nei bambini della zona. Il messaggio che si voleva dare era che il trasporto di rifiuti pericolosi accresce la probabilità di incidenti e fuoriuscite e chi permette il trasporto internazionale di tali rifiuti non incoraggia l’industria ad usare metodi più puliti.

Nel 1985 Greenpeace era appoggiata anche dai sindacati inglesi che si rifiutavano di far trasportare dagli operai i barili di scorie ai moli per lo scarico. Da quell’anno il governo britannico abbandonò tale pratica e cominciò a cercare località sulla terraferma.

Greenpeace rifiuti tossici

In Europa l’uso di pesticidi in Columbia Britannica e l’uso di prodotti chimici tossici con scarico in fiumi e mari, soprattutto da parte di Paesi Bassi e Germania, divenne una causa di preoccupazione. Nel 1980 il porto di Rotterdam fu il teatro di una continua manifestazione (a cui partecipò la Rainbow Warrior) contro lo scarico di tonnellate di rifiuti acidi nel mare del Nord e il coinvolgimento della Bayer. Questo incuriosì giornali e opinione pubblica e, nonostante quella volta lo scarico avvenne lo stesso, due anni più tardi la Bayer cessò di attuare tale pratica. In quel periodo la Beluga (battello fluviale di Greenpeace) attrezzata con un laboratorio a bordo fece il giro dei maggiori fiumi europei e delle coste del mare del Nord per controllare il livello di inquinamento.Nel frattempo le priorità di Greenpeace cambiarono leggermente per passare dall’esclusiva azione diretta ad una ricerca e documentazione scientifica dei problemi di interesse attraverso i laboratori allestiti in imbarcazioni e motopescherecci grazie ai fondi raccolti.

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