Boston Tea Party

Il cosiddetto “Boston Tea Party(“Ricevimento del tè di Boston”) fu un atto di protesta da parte dei coloni americani diretta contro il governo britannico, in relazione alle loro recenti leggi sulla tassazione,  con la quale vennero distrutte molte ceste di tè. Si svolse giovedì 16 dicembre 1773 nel porto di Boston e fu vista da molti come la scintilla che fece iniziare la rivoluzione americana. Le leggi sulla tassazione delle colonie tra il 1765 ed il 1767 accrebbero l’astio dei coloni verso il parlamento britannico relativamente ad una disparità tra le tasse pagate e la rappresentanza a Westminster. La Compagnia delle Indie iniziò ad accumulare debiti nonché merce nei magazzini e senza avere all’orizzonte prospettive di miglioramenti anche perché i contrabbandieri, acquistavano tè dall’Olanda senza pagare tasse d’importazione. Il governo britannico fece passare allora il “Tea Act” che permise alla Compagnia delle Indie di vendere tè alle colonie senza l’obbligo di pagare tasse o dazi di alcun tipo al Regno Unito. Ciò permise alla compagnia di vendere il tè a metà del prezzo precedente e anche più economicamente di quello venduto in Inghilterra permettendole di contrastare anche le offerte dei mercanti e dei contrabbandieri delle colonie. La rimozione della tassa sul tè fu interpretata dagli abitanti delle colonie come un altro tentativo da parte del parlamento britannico di schiacciare la libertà americana. Samuel Adams, insieme ai contrabbandieri che avevano tratto profitto dal commercio del tè, intimò a tutti gli agenti ed ai consegnatari della Compagnia delle Indie Orientali di abbandonare il luogo terrorizzando chi avesse opposto un rifiuto con degli attacchi diretti ai magazzini ed alle residenze. Il primo vascello ad arrivare carico di tè fu il Dartmouth nel tardo novembre del 1773. I Sons of Liberty (Figli della Libertà) comandati da Adams iniziarono ad organizzare degli incontri per decidere le iniziative da prendere. Migliaia di persone presenziarono a questi incontri provenendo anche dalle zone circostanti. La folla sfidò la Compagnia, il parlamento inglese ed anche il governatore Thomas Hutchinson che si stava impegnando per permettere lo scarico della merce. L’incontro che si tenne il 16 dicembre alla Boston’s Old South Meeting House fu il più grande visto sino ad allora, contando 8.000 partecipanti secondo la stima dell’epoca. Il governo inglese era convinto che il “tea party” fosse stata un’azione che non poteva rimanere impunita e rispose nella primavera 1774 stabilendo nuove leggi, che furono conosciute come le “leggi intollerabili” o anche “leggi coercitive“, con cui si chiudeva il porto di Boston e si riducevano le autonomie del Massachusetts. Benjamin Franklin riconobbe che per riaprire il porto il tè distrutto andava ripagato. Lord North ricevette la visita di alcuni mercanti di New York che si offrirono di estinguere il debito ma le offerte vennero rifiutati. Molti coloni, si impegnarono ad astenersi dal bere tè per protesta, passando a caffè, tisane e Balsamic hyperion (tratto da foglie di lampone). Questa protesta non durò a lungo, ma nell’autunno 1774 da Filadelfia le colonie decisero il boicottaggio sistematico di tutte le merci inglesi come pressione per ottenere l’autogoverno. Alcuni coloni in seguito vennero ispirati dal “tea party” a sviluppare atti di protesta provando così che la notte del 16 dicembre 1773 fu uno dei principali catalizzatori che condussero alla guerra di indipendenza americana. Inoltre l’evento permise di raccogliere numerosi appoggi per i rivoluzionari delle tredici colonie che in seguito avrebbero avuto la meglio nella loro lotta per l’indipendenza. Nel febbraio 1775 il Parlamento britannico votò la cosiddetta “soluzione conciliante” (conciliatory resolution) che prevedeva l’abolizione delle tasse per tutte le colonie che avessero contribuito in maniera soddisfacente alla difesa del regno ed avessero mantenuto gli ufficiali dell’impero. Ma ormai era tardi: quella primavera iniziò la guerra di indipendenza americana. Il famigerato Tea Act fu abrogato solo con la legge sulla tassazione delle colonie del 1778. La Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti era già stata approvata da due anni.

Lascia un commento